Riforma Pensioni 2023: cosa cambia con la nuova proposta

Dopo le proroghe sulla riforma delle pensioni inserite nella Legge di Bilancio 2022, proseguono i negoziati tra Governo, sindacati e INPS per arrivare a una revisione del sistema previdenziale che sia condivisa da tutte le parti sociali.

Riforma delle Pensioni 2023: le Proposte al Vaglio

Pensione con anticipo quota contributiva

Avanzata dall’INPS, è la proposta che prevede di poter accedere in maniera anticipata alla sola quota contributiva della pensione – avendo un’età specifica e con un numero minimo di anni di contributi versati – e a quella retributiva una volta raggiunta l’età effettiva della pensione.

Cosa prevede “Quota 41”

Proposta dai sindacati, prevede la pensione anticipata con 41 anni di contributi. Attualmente già prevista per chi svolge mansioni cosiddette usuranti e gravose, la misura vorrebbe essere estesa a tutti i lavoratori, senza distinzioni di età o categoria.

Riforma pensioni 2023: pensione anticipata a 64 anni

È l’ipotesi avanzata dal Governo che prevede la rinuncia della quota maturata con sistema retributivo e un conseguente completo ricalcolo della pensione.

Alcune variazioni alla proposta sono la pensione a 64 anni con almeno 36 anni di contributi oppure con assegno previdenziale con limitazioni sul valore dell’assegno.

Trattandosi di una riforma del sistema previdenziale tutto, sono stati presi in considerazione anche i giovani per garantire loro un inserimento stabile nel mondo del lavoro, così da evitare stipendi bassi e carriere discontinue che andrebbero (anche) a incidere negativamente sulle future pensioni.

Pensioni in Italia: la situazione attuale

In attesa di una riforma definitiva per il 2023, vediamo nel dettaglio come funziona effettivamente il sistema pensionistico italiano per capire quali sarebbero le novità per i pensionati.

Per poter usufruire del pensionamento “di vecchiaia” è necessario aver compiuto 67 anni e aver maturato almeno 20 anni di contributi versati.

Più in generale, chi ha almeno 5 anni di contributi versati, può riscattare la pensione a 71 anni, mentre per chi non ha mai lavorato (e non ha, quindi, mai versato dei contributi) sono previste delle misure assistenziali alternative come l’assegno sociale.

Per saperne di più sull’attuale sistema pensionistico italiano è possibile visionare il nostro approfondimento dedicato.

Le novità già introdotte dalla Legge di Bilancio 2022

Oltre alla già esistente pensione anticipata “standard”, con l’ultima Legge di Bilancio sono state introdotte delle variazioni:

    • Quota 100. Ossia età anagrafica di almeno 62 anni e 38 anni minimo di contributi.
    • Quota 102. Soluzione pensata per limitare l’impatto del requisito dell’età. Prevede, infatti, un’età minima di 64 anni e 38 anni di contributi.

Cessione del Quinto della Pensione e Anticipo TFS: le opzioni di credito per Dipendenti e Pensionati

Per tutti i lavoratori dipendenti e pensionati, esistono delle soluzioni di credito che permettono di non dover attendere tempi burocratici o di approvazione delle leggi.

Il Finanziamento rimborsabile mediante cessione pro solvendo del credito derivante dal trattamento di fine servizio (TFS): il prestito per i neopensionati

La richiesta di anticipo del TFS è il finanziamento riservato ai neo pensionati ex dipendenti pubblici e statali, assunti a tempo indeterminato prima del 1° gennaio 2001, e che abbiano necessità di liquidità, nel periodo che intercorre tra il termine del servizio e il momento del percepimento del Trattamento di Fine Servizio. Indipendentemente, infatti, dal tipo di pensione di cui si usufruisce, il TFS viene erogato dall’INPS dopo 12 o 24 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro.

Usufruendo di questa soluzione, invece, è possibile ottenere subito fino al 100% del valore del TFS spettante, di fatto azzerando i normali tempi di attesa previsti.

Cessione del Quinto della Pensione: il miglior prestito per i pensionati

La Cessione del Quinto della Pensione è una tipologia di finanziamento non finalizzato pensato per gli ex dipendenti pubblici, statali, privati, autonomi ora in pensione e ai titolari di pensione INPS, ex INPDAP e altri enti o casse previdenziali.

Si tratta di una soluzione piuttosto snella e veloce, in quanto il requisito principale richiesto è il proprio cedolino della pensione, che verrà poi presentato unitamente al resto della documentazione, per dare avvio alla pratica. Il finanziamento avrà un tasso fisso e rata costante, il rimborso sarà gestito direttamente dall’INPS.

È, inoltre, una soluzione di credito piuttosto flessibile: l’importo della rata può ammontare anche a soli 50 € e il periodo di restituzione può andare da un minimo di 24 mesi fino a un massimo di 120 mesi.

Qualora si volessero avere maggiori informazioni sulle soluzioni creditizie disponibili, è possibile contattare uno dei nostri consulenti abilitati e richiedere un preventivo senza impegno.